CERQUETO
ARTE PASSIONE E PARTECIPAZIONE NEL CUORE VERDE DELL'UMBRIA
ARTE PASSIONE E PARTECIPAZIONE NEL CUORE VERDE DELL'UMBRIA
Non c'è cerquetano che non conosca l'edicola di Porta Maltara, meglio conosciuta dai paesani come Edicola di S.Lucia, eretta con ogni probabilità tra il 1470 e il 1520 fuori la porta sud del castello cerquetano lungo la via di accesso al paese, ubicata adiacente alla strada. Il suo collocamento permetteva al viandante di avere il diretto contatto con l’immagine sacra.
Nel tempo, l’evoluzione della società ed il sorgere di mezzi di locomozione sempre più moderni e inquinanti hanno provocato il logorio degli affreschi attaccati dai gas di scarico. Per cercare di salvare quello che rimaneva degli affreschi era necessario togliere la viabilità di fronte all’edicola, la problematica è stata recepita dall’amministrazione comunale che si attivò per realizzare una viabilità alternativa allo status quo. Fu redatto e realizzato uno specifico progetto e trovò la sua attuazione nell’inaugurazione del 2006. L’edicola ad oggi risulta isolata e “protetta” da quelli che sono gli inquinanti diretti.
Fu un dono alla florida Cerqueto che poteva permettersi di chiamare al lavoro nel secolo XVI artisti come Pietro Vannucci, Tiberio D'Assisi e forse Raffaello Sanzio. Secondo Baldassarre Orsini l'edicola fu affrescata dal Perugino, mentre nel 1908 Giustino Cristofani attribuì l'affresco a Tiberio D'Assisi.
Nella stupenda decorazione dell'archivolto il pittore, a finto stucco, ha voluto incastonare sulla parete di fondo il graffito di una Madonna seduta su un ricco trono, con il Bambino disteso sulle ginocchia. Alla sua destra troviamo S.Lucia, ed a sinistra un'altra Santa (probabilmente Santa Caterina). Rimangono sullo smalto della colletta tracce del verde con cui erano preparate le carni e le lamelle di colore dei manti. Il fondo era un pese collinoso con i soliti alberelli ed in alto due angioletti nudi nascosti ai fianchi da una nuvoletta, stringono torce accese ed infine in basso troviamo semplici riquadri a incrostazioni marmoree.
La volticina presenta un ricco scomparto a rettangoli e quadrati, alcuni a rosoni, altre a grottesche rossastre lumeggianti di azzurro sul fondo giallo degli artisti chiamati in causa e due a storiette monocromea in finto stucco.
Nella sinistra si vede un giovane che conduce all'ara un toro, seguito da un altro garzone che reca in spalla un trofeo, un efebo e una donzella che danzano, suonando un piffero.
Nella destra un giovane, forse Muzio Scevola, che punisce la destra per aver mancato il re etrusco Porsenna; l'ipotesi è che i due episodi vogliano per contrasto sottolineare rispettivamente le virtù delle due sante: Santa Lucia e Santa Caterina.
L'affresco con il passare degli anni si è sbiadito e molti particolari sono poco visibili.
Recentemente l'edicola, situata lungo la strada marscianese, è stata riportata alla ribalta da un'affascinante ipotesi del professore di storia dell'arte Elvio Lunghi; lo studioso, riconsiderando le attribuzioni del Cristofani a Tiberio D'Assisi e dell'Orsini al Perugino, attraverso un riesame di tutte le parti che risultano affrescate, mediante confronti iconografici con alcune opere degli artisti chiamati in causa direttamente e indirettamente, avanza l'ipotesi dell'attribuzione dell'affresco al giovane Raffaello Sanzio.
Indipendentemente dall'artista l'edicola di santa Lucia rappresenta un fiore all'occhiello per Cerqueto ed i paesani ogni anno sono soliti celebrare la festa della Santa la terza domenica di maggio.
Fonte: “Marsciano”; prof. Francesco Cavallucci.