CERQUETO

ARTE PASSIONE E PARTECIPAZIONE NEL CUORE VERDE DELL'UMBRIA

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Il Santissimo Crocifisso

La cappella del Crocifisso ha preso il suo definitivo aspetto di edificio sacro o casa della preghiera, con le nuove strutture e decorazioni artistiche. Benedetta e inaugurata dall’Arcivescovo Monsignor Ennio Antonelli, ricorda alla comunità parrocchiale quella che fu un tempo la “Chiesa del Crocifisso”. La costruzione avvenuta nel 1980 (anche a ricordo di una “Missione” tenuta dai PP. Cappuccini) fu eseguita su progetto del geometra Spaccini Carlo sui ruderi di una precedente Chiesa sconsacrata. La struttura è ubicata sulla direttiva Est che la congiunge con l’attuale Chiesa parrocchiale (via Montegrappa). Nel 1994 furono eseguiti, grazie alla generosità di Padre Mariangelo, i lavori di completamento che prevedevano la chiusura delle pareti con delle vetrate decorate ed all’interno la realizzazione di pregevoli graffiti eseguiti dal Maestro P.Ugolino da Belluno, artista noto in tutta Italia per i suoi mosaici, affreschi e graffiti.

Il grande mistero della nostra fede, crocifissione e risurrezione del Signore ci è fatto rivivere con potenza e soavità nella parete absidale della cappella.

La contemplazione di tutta la scena pare ripeterci le parole di Cristo nel Vangelo di Giovanni: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui” (Gv. 3-17).

Le figure di S.Francesco e di S.Chiara (volute a ricordo dell’ottavo centenario della nascita di questa Santa) estaticamente rapiti davanti all’immagine-luce del Crocifisso risorto che trionfa sulle ombre sinistre della morte e del male, sono simbolicamente avvolte nell’aureola del Roveto ardente di “Colui che è”.

Il volto e il corpo di Cristo, radiante di luce divina, mentre ricorda lo splendore della trasfigurazione, invita alla speranza misericordiosa per la nostra futura gloria legata indissolubilmente alla sua promessa: “vado a prepararvi un posto…perché dove sono io siate anche voi” (Gv. 14,2-3). La parete è dunque una sintesi estatica del Mistero Pasquale, della profezia d’Ezechiele (Ez. 37,1-14) e dal candore poetico dei fioretti (cap.XV), dove l’invito, rivolto da Chiara a Francesco a mangiare una volta insieme a lui e ai suoi compagni a Santa Maria degli Angeli, diventa incontro di preghiera e si trasforma in estasi che nell’immaginario collettivo, si visualizza nelle dimensioni di un incendio “materiale”, quello che invece era fuoco divino.

 

 

 

 

 

Nelle arcate laterali sono raffigurate le costellazioni (simbolo del tempo che passa, in contrasto con ciò che è eterno) che s’incentrano a destra dell’araldico sole del nome di Gesù, additato da Frate Indovino con il Vangelo in mano, da cui si dipana la citazione del “Benedictus”: “Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge…per dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc. 1-7,8,9). Nella parete opposta invece è il monogramma di Maria con l’inizio dell’inno liturgico: “Gesù luce da luce / sole senza tramonto / tu rischiari le tenebre / nella notte del mondo”. Sotto questa didascalia è la figura del parroco Mons.Sandro Fogli (che celebra il suo cinquantesimo di sacerdozio) con alle spalle, quasi in trasparenza, l’immagine della nostra Madonna Madre di misericordia. Meravigliosa sintesi del sacerdozio e del culto mariano che continuano a riverberare nel modno la luce di Cristo.


TOMBA DI PADRE MARIANGELO

 

Il 15 novembre 2002 muore Padre Mariangelo da Cerqueto e viene tumulato nel cimitero di Cerqueto. A distanza di poco tempo, la salma del frate viene trasferita in maniera definitiva sulla Chiesina del Crocifisso, posta sotto il pavimento in un apposita struttura realizzata in quell’occasione. A ricordo di ciò venne posizionata sopra la tumulazione una lapide in marmo a pavimento che ricorda la figura di Padre Mariangelo con l’incisione del simbolo religioso francescano.

La Chiesina è da sempre meta di numerosi pellegrinaggi da tutto il mondo in quanto il “Frate Indovino” attraverso il suo calendario ha raggiunto tutti e cinque i continenti.

 

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